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Il momento del tramonto e il chiarore della luna sempre più predominante nel cielo mi hanno sempre affascinata, è per questo che mi sono lanciata in questi 2 pastelli.

Il primo rappresenta un tramonto invernale a Eraclea nel lato vero Jesolo con la luna al primo quarto, mentre il secondo rappresenta la luna piena tra le fronde degli alberi. In questo ho sperimentato la tecnica dei complementari: per rendere dei verdi scuri e profondi ho applicato prima una stesura di rosso e magenta, attendo commenti!!!

pastello di un tramonto a Eraclea Mare con quanrto di luna
Tramonto ad Eraclea
pastello che rappresenta la luna piena tra le fronde degli alberi
Luna piena

Durante il mese di novembre ho partecipato al contest coloriAMO novembre proposto da Altro spazio d'arte, ogni settimana veniva proposto un colore che serviva da ispirazione.

Il primo colore era il verde, ho proposto 'Cimiciao', un pastello 30x40 realizzato a partire da una foto che avevo fatto anni fa ad un cimice che si era mimetizzato in una pianta di aloa, così ho pensato di seguire il tema del mimetismo anche per i colori delle altre settimane.

cimice mimetizzato all'interno di una aola per rappresentare il colore verde
Cimiciao
disegno a pastello di una rosa gialla con all'interno un'ape mimetizzata per rappresentare il colore giallo
E' l'ora dell'ape!
pastello di una tartaruga che emerge dall'acqua solo con la testa a rappresentare il colore azzurro
Achille, non mi prenderai!
cocinella mimetizzata in un papavero a rappresentare il colore rosso
Cucù lae!!!

Statua del leone del Pireo che ora si trova all'entrata dell'Arsenale di Venezia
Leone del Pireo

Nel 2018 ho utilizzato questa foto del Leone del Pireo, posto al di fuori dell'ingresso dell'Arsenale di Venezia, per realizzare il pastello Venezia

quadro a pastello raffigurante il leone del Pireo e Venezia
Venexia

e non avrei mai pensato che la statua fosse così ricca di storia.

Scolpita verso la seconda metà del IV secolo a. C., in origine la statua ornava l'ingresso del Pireo, l'antico porto di Atene e fu collocata nella posizione odierna il 15 marzo 1692 dopo che Francesco Morosini la portò a Venezia nel 1687 come bottino della guerra della Lega Santa contro l'Impero Ottomano, quando i veneziani assediarono Atene.

Verso la fine del 1700 il diplomatico e linguista svedese Johan David Åkerblad si accorse che alle spalle e ai fianchi del leone erano state incise delle rune probabilmente intorno alla seconda metà dell’XI secolo da mercenari vichinghi, probabilmente i Variaghi, al servizio dell’Impero Bizantino che erano stati inviati in Grecia a reprimere una rivolta.

Johan David Åkerblad nel 1800 divulgò la scoperta di pochi anni prima in un resoconto, senza tuttavia tentare di decifrare le iscrizioni. Dovrà passare ancora mezzo secolo prima che ne venga data un’interpretazione, per opera di Carl Chr. Rafn, filologo danese. Lo studio più importante è tuttavia quello svolto da Erik Brate nel 1913.

Per chi volesse approfondire a questo link può approfondire le rune.

Pastello raffigurante il tramonto sul Sile

Pastello su pastelmat 64x46 cm

Ho realizzato questo pastello partendo da delle foto del fiume Sile prese a Quinto di Treviso in una giornata uggiosa:

Sile

Lara

ho quindi pensato di cambiare il cielo in qualcosa di più colorato.

Tramonto barocco

Tutto il percorso del fiume Sile offre scorci interessanti dal punto di vista pittorico, soprattutto all'interno dell'oasi naturalistica Cervara a Santa Cristina di Quinti di Treviso.

Il Sile è uno dei fiumi di risorgiva più lunghi d'Europa, lungo circa 94 km, scorre dalle sorgenti site a Torreselle di Piombino Dese fino alla foce presso Jesolo.

Questa è la mia personale iconografia di Hypatia o Ipazia, matematica, astronomia e filosofa attiva ad Alessandria d'Egitto nel V secolo d. C.. Me la sono immaginata donna fiera, dallo sguardo vivace e proteso a studiare la volta celeste. Si dice che fosse ammirata per la il suo alto ingegno, vasto sapere e brillante eloquenza.

Sulla sua vita si hanno pochissime notizia. Dalle fonti si apprende che era figlia del matematico Teone di Alessandria, il quale dirigeva una scuola neoplatonica e iniziò la figlia alla matematica, astronomia e filosofia neoplatonica, tanto che Ipazia successe al padre alla guida della scuola.

Nel 415 d.C. Ipazia venne brutalmente trucidata da una folla di cristiani sobillati dal vescovo Cirillo. Una versione della vicenda è trasmessa dal filosofo Damascio, che si era recato ad Alessandria intorno al 485, quando ancora «vivo e denso di affetto era il ricordo dell'antica maestra nella mente e nelle parole degli alessandrini». Divenuto poi scolarca della scuola di Atene, scrisse, cento anni dopo la morte di Ipazia, la sua biografia. In essa sostiene la diretta responsabilità di Cirillo nell'omicidio, più esplicitamente di quanto non faccia Socrate Scolastico: accadde che il vescovo, vedendo la gran quantità di persone che frequentava la casa di Ipazia, «si rose a tal punto nell'anima che tramò la sua uccisione, in modo che avvenisse il più presto possibile, un'uccisione che fu tra tutte la più empia». Anche Damascio rievoca la brutalità dell'omicidio: «una massa enorme di uomini brutali, veramente malvagi [...] uccise la filosofa [...] e mentre ancora respirava appena, le cavarono gli occhi».

Ci sono sere in cui la natura ci dona tramonti spettacolari, da togliere il fiato.

A metà settembre mi sono trovata di fronte ad un tramonto scenografico, non ho resistito e l'ho fotografato a più riprese, ma le foto non mi hanno restituito le stesse sensazioni provate quella sera, così ho pensato di realizzare un pastello dai colori molto intensi attingendo dalle emozioni rimaste in me.

 

Pastello su pastelmat 50x60 cm

 

Ho inviato la mia interpretazione del colore rosso al concorso 9" Rosso promosso da Studio Lab 138 .

Ho intitolato il mio lavoro "Tauromachia"

tauromachia

La testo a supporto che ho allegato recita così:

Rosso come amore e passione, vita e morte, razionalità e follia, eleganza e violenza: gli stessi aspetti antitetici dell'antico duello tra uomo e toro.
La tauromachia riproduce e simboleggia il conflitto dell'esistenza in cui l'uomo si ritrova a disciplinare e guidare la forza con l'intelligenza, uccidendo in sé l'animalità primogenia.

Ora attendo l'esito della selezione: dita incrociate!!!

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forti come rocce

In questo pastello ho ripreso l'idea già sviluppata in 'Passo dopo passo' e cioè del paesaggio realizzato all'uncinetto, questa volta ho cambiato scenario e ho disegnato le Tre Cime di Lavaredo che rendono molto bene l'idea di forza sia della natura sia interiore, al contrario dell'altro paesaggio in cui la luce e la scelta di privileggiare il cielo ha reso un clima di tranquillità, quasi vacanziero. Anche in questo pastello altezza e base sono in rapporto aureo, il quale si confà perfettamente all'impostazione del soggetto.

Ho realizzato questo pastello per partecipare alle selezioni del Premio Cascella che quest'anno aveva per tema l'obsolescenza programmata.

illuminaizoni

Anche se il lavoro non è stato selezionato ho comunque avuto l'occasione di provare a disegnare una candela accesa, soggetto impegnativo ma stimolante, ora vorrei misurami con qualche paesaggio notturno, magari una giostra a cavalli tutta illuminata di sera.